Scrivo poco e male.
Solitamente lo faccio quando sono in preda allo sconforto, vittima delle notizie incalzanti e spaventose.
Scrivo per fare ordine, per razionalizzare le paure e farle diventare inconsistenti.
Scrivo anche per chi è lontano, in un altro paese e si chiede come sia vivere qui al di là di quello che raccontano i telegiornali e quei quattro inutili influencers nazional popolari.
La verità è che siamo abbrutiti e stanchi, ci guardiamo con diffidenza e contiamo sulle dita di una mano gli amici fidati.
Siamo apertamente schierati in due fazioni che non trovano alcun punto di contatto.
Quelli di noi che resistono si muovono ai margini per non dare troppo nell’occhio.
Io a volte temo le reazioni isteriche dei new normals, una mattina sono stata fermata da due donne mentre andavo al lavoro, credevo mi stessero per fare un pippone per via della mascherina (non indossata), in realtà volevano solo un’indicazione stradale.
Non ero pronta, Gezù!, non ero pronta ad essere avvicinata con serenità da due estranee non ostili… mi sono sperticata in spiegazioni dettagliatissime, meglio di un GPS, le ho ricoperte di sorrisi e se non fossi stata in ritardo le avrei portate direttamente io a destinazione…sono rimasta sbigottita per un paio d’ore, non riuscivo a ricordare il contatto ravvicinato e fiducioso di un perfetto sconosciuto.
Com’è la vita da voi? Come vi sentite?
Oggi 19 Luglio quasi tutta l’informazione coraggiosa è stata silenziata, atomizzata e dispersa.
I principali social hanno operato in modo chirurgico, promuovendo lo scientismo esasperato, chiudendo pagine definitivamente, demonetizzando canali, sospendendo account, facendo shadow banning, rimuovendo post, articoli, video di giornalisti, regolarmente iscritti all’albo, in modo completamente arbitrario.
Recuperare le informazioni disperse in mille rivoli è diventato notevolmente più difficile e di conseguenza frustrante.
Mi sono disintossicata da questa ricerca spasmodica per una decina di giorni, quando il mio telefono ha dato cenni di preagonia obbligandomi a farne un uso minimalista.
Ultimamente mi do un tempo limite in cui leggere ed informarmi, è una forma di sopravvivenza per non farmi sopraffare dallo sconforto.
Dopo la proposta della Francia anche l’Italia minaccia di mettere al bando chi ha scelto di non vaccinarsi operando una discriminazione feroce.
Nonostante il nostro numero esiguo (le statistiche ci danno al 20%), ci vogliono sempre più isolati, sempre più miserabili, segregati dalla quotidianità, stigmatizzati fino a quando non ci saremo omologati.
Forse ci salverà il Garante della Privacy beffando i potenti con la faccenda dei dati sensibili.
Nel frattempo è stata approvata una riforma per cui dal 2025 non potranno più essere installate caldaie a gas.
Per scaldare solo pompe di calore, voi avete provato a scaldare una casa con le pompe di calore?
Noi in ufficio riusciamo a raggiungere i 18 gradi quando siamo fortunati, e vi assicuro che i motori non sono sottodimensionati.
Ma è green, che importa se poi avremo blackout che ci faranno a morire di freddo?
Presentato anche il pacchetto FIT for 55 nome figo per dire in soldoni che tutti quelli che consumeranno energia fossile (dal petrolio al metano) verranno tassati, nella piena consapevolezza che non esistono energie rinnovabili in grado di coprire il fabbisogno mondiale.
Questo significa solo una cosa: neutralità climatica che chi non avrà abbastanza denaro non avrà accesso ai servizi essenziali.
Pensate come sarà tornare improvvisamente al medioevo, quando la benzina arriverà a costare 6 euro al litro, quando il riscaldamento subirà aumenti del 400% (come è già successo in alcuni stati USA), pensateci adesso, pensate a tutti quei benefit che ci tengono nel primo mondo (doccia calda, condizionatori, auto private, biglietti low cost per Ibiza) e che potrebbero rapidamente scomparire perchè improvvisamente troppo costosi per la nostra generazione 1.000 Euro.
Pensateci adesso, non domani, informatevi, leggete, chiedete, fatevi domande adesso, diventate consapevoli.
Non è una visione disastrosa, non è frutto di un po’ di lsd, lo dicono apertamente, senza vergogna.
In questi giorni cade anche l’anniversario del G8 di Genova del 2001.
Ero giovanissima e vivevo già lontana da casa, ricordo che mi fratello spingeva per partecipare alle manifestazioni sull’onda della mini rivoluzione No Global, mia madre si opponeva fermamente, io ero lontana anni luce dalla comprensione dei fatti.
«Vedi» proseguì «abbiamo solo due alternative; o riteniamo che sia tutto certo e reale, oppure no.
Se seguiamo la prima ipotesi, arriviamo alla morte annoiati di noi stessi e del mondo.
Se seguiamo la seconda e cancelliamo la storia personale, creiamo una nebbia intorno a noi, una situazione molto eccitante e misteriosa, nella quale nessuno sa dove balzerà fuori il coniglio, nemmeno noi stessi.»
Carlos Castaneda